Assegni bancari e circolari: dalla compilazione alla CAI

L’assegno è un titolo di credito, uno strumento sostituivo della moneta legale. E’ stato creato per semplificare la circolazione del denaro.

Chi riceve un assegno può riscuotere i contanti oppure versare la somma sul proprio conto. Nel momento in cui viene riscosso avviene anche l’addebito sul conto di chi ha consegnato l’assegno.

Esistono due diversi tipi di assegno, quello bancario, e l’assegno circolare.

L’assegno bancario è caratterizzato dalla presenza di un ordine, dato dal correntista (traente) alla banca (trattario) presso cui intrattiene un rapporto di conto corrente, di pagare una certa somma al beneficiario.

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L’assegno circolare rappresenta l’impegno assunto dalla banca di pagare a vista una certa somma ad una persona.

Gli elementi indispensabili in un assegno circolare sono la denominazione di “assegno circolare” inserita nel contesto del titolo, data e luogo di emissione, importo scritto in lettere ed in cifre, l’indicazione del prenditore, la sottoscrizione dell’istituto emittente, la promessa incondizionata di pagare a vista una somma determinata.

Per utilizzare l’assegno circolare non è necessario che il richiedente abbia un rapporto di conto corrente con la banca.

Come compilare un assegno ?

Compilare un assegno è molto semplice, e si fa in pochissimi minuti. Nonostante ciò risulta che circa il 70 % degli italiani non è in grado di compilare correttamente un semplice assegno in Euro.

I campi da compilare in un assegno sono:

  • Luogo di compilazione.
  • Data di emissione.
  • Importo in cifre. Bisogna sempre usare i decimali. In caso di cifra tonda bisogna inserire due zeri dopo la virgola, altrimenti le due cifre decimali. Per evitare che qualcuno possa modificare la cifra in futuro, è opportuno mettere il simbolo cancelletto sia prima che dopo. Per esempio, nel caso di un assegno di 90,00 € scriveremo #90,00#.
  • Importo in lettere. Quando scriviamo l’importo in lettere possiamo inserire i decimali in cifre. Per esempio “novantaquattro/00”.
  • Nome del beneficiario. Va indicato il nome della persona che riceverà l’assegno. Se questo campo non viene compilato si ha un assegno “al portatore”, e chiunque ne entri in possesso può incassarlo. Occhio a lasciare il campo in bianco, almeno che non sia tutto sotto controllo.
  • Firma di chi lo emette.

Tutti i dati relativi ad assegni bancari e postali vengono archiviati presso il CAI, la Centrale Allarme Interbancaria. Si tratta di un archivio informatico costituito presso la Banca d’Italia, ed ha lo scopo di rendere più sicuri i pagamenti.

Entrano a far parte dell’archivio coloro che non hanno effettuato dei pagamenti, e gli emittenti di assegni bancari scoperti. Per evitare ciò il creditore deve inviare quietanza liberatoria entro i 60 giorni dopo la negoziazione, provandone il pagamento tardivo.

Questo strumento protettivo serve per frenare l’abitudine ad emettere assegni sprovvisti di fondi .