Assegno universale: cos’è e a chi spetta

L’assegno universale, da più parti caldeggiato, sembra essere oramai alle porte. Ma cos’è in realtà, a chi sarà riservato e quali saranno i probabili importi?

All’interno della calda zona delle proposte di modifiche al sistema previdenziale e assistenziale italiano (come le contrastate ipotesi di pensionamento anticipato a partire da poco più di 63 anni e almeno 20 anni di contributi, ma con penalizzazioni che possono arrivare fino al 10%), ancora non è riuscito a trovare una propria chiara identità l’assegno universale.

Per quest’ultimo le difficoltà sono legate soprattutto alle decisioni sulla copertura, mentre c’è unità di intenti per quanto riguarda la sua approvazione (tra i sostenitori c’è infatti il ministro Poletti) e anche per quanto riguarda la determinazione delle cifre da assegnare e dei destinatari che saranno quasi sicuramente gli over 55 anni senza reddito (vedi anche Conto corrente senza stipendio e busta paga).

Vista la complessità della situazione e le varie ipotesi avanzate (come quella del ministro Padoan ma anche le proposte di Boeri), parlare di un vero e proprio aggiornamento oggi non è ancora possibile ma ciò non toglie che ci siano degli aspetti generalmente caldeggiati dalle varie parti che possiamo riassumere di seguito.

Che cos’è e a chi spetterebbe?

L’assegno universale è una forma definita di “sostegno” al reddito, che spetterebbe quindi ai disoccupati che trovano maggiori difficoltà di ricollocamento nel mondo del lavoro e proprio per questo individuati negli over 55 anni (in quanto ancora abbastanza lontani dal pensionamento).

Per la determinazione dell’importo da assegnare si terrebbe conto dell’avente diritto e dei familiari a carico, con valori differenti a seconda dell’età dei destinatari. Dalle ipotesi maggiormente sostenute si starebbe pensando a un assegno di 500 euro per il beneficiario diretto (over cinquantacinquenne disoccupato), con un aumento di 150 euro per un adulto a carico (ad esempio il coniuge).

Nel caso di figli minori (che sarebbero stati individuati in bambini di età al massimo pari a 14 anni) l’importo riconosciuto sarebbe maggiore. Da alcune simulazioni la cifra riconosciuta per un nucleo di 4 persone, con due figli minori a carico, dovrebbe essere di circa 1350 euro (ma per la definizione della cifra molto dipenderà dalle coperture che dovranno essere individuate in via definitiva).

Conclusioni

L’unica cosa ‘quasi certa’ dovrebbe essere proprio la sua introduzione a breve termine nel sistema assistenziale italiano (vedi anche I vantaggi della pensione integrativa), ma per la definizione delle varie condizioni bisognerà attendere gli aggiornamenti offerti a seguito dell’avanzamento dei lavori da parte dei vari attori coinvolti.