Investire in opzioni: guida alla convenienza del conto trading

Le opzioni sono uno strumento derivato rischioso? Come scegliere il miglior conto trading in opzioni e soprattutto quali possibili rendimenti possono assicurare?

Le opzioni (non binarie) rappresentano uno degli strumenti finanziari tra i più usati nel mondo anglosassone, proprio dalla clientela retail. In Italia invece non trovano un largo impiego, se non da parte degli addetti ai lavori. La differenza di comportamento è dovuta ad una scarsa conoscenza di questo, come strumento finanziario atto a fornire “copertura” dal rischio su altri investimenti (trattandosi di derivati), scopo per il quale sono state inizialmente introdotte all’interno dei mercati finanziari, venendo invece considerati un tipo di investimento molto rischioso, perché altamente speculativo.

Perché questa differenza di atteggiamento, da parte della stessa tipologie di investitori, come nel caso dei piccoli risparmiatori?

Il trading in opzioni e derivati: dalla teoria alla pratica

Se si desidera uno strumento molto flessibile, con la possibilità di contenimento del rischio entro un livello definito a priori, dotato sia della possibilità di elevata speculazione ma anche copertura del rischio, in un’ottica di strategia diversificata, le opzioni in modo specifico all’interno dei derivati, rappresentano lo strumento ideale.

In Italia però, come detto, non sono molto utilizzati in quanto sono considerati (ingiustamente) eccessivamente complicati e poco affidabili. Ciò porta ad un limite oggettivo, anche per quanti desiderano ampliare la panoramica degli strumenti finanziari su cui investire, e cioè quella della scelta del conto trading con cui investire in opzioni.

A riguardo bisogna guardare che il conto trading di cui si è titolari sia abilitato anche per l’investimento in opzioni (sull’Idem come mercato regolamentato oppure otc), ed eventualmente a che costo.

La scelta del conto trading in opzioni: fattori da considerare

Plus500

A differenza di altri tipi di investimento, come i Cfd e le opzioni binarie, ed in buona parte anche per il forex, difficilmente si trovano broker specializzati quasi esclusivamente nell’investimento in opzioni, e non è detto che i tipi di conto trading che permettono di investire in warrant, futures e Etf permettano anche di fare trading in opzioni, pur trattandosi sempre di derivati.

Le possibili scelte sono due: un broker che permette di investire anche in opzioni (come ad esempio Interactive Brokers), oppure rivolgersi ad una banca dotata di un conto trading più completo (per fare esempi Saxo bank, Mediolanum, Fineco, IWbank, ecc), che contempli anche l’investimento in opzioni.

Bisogna valutare il peso dei costi, che sono legati a:

  • attivazione dell’home banking (se è previsto un costo);
  • diritti di custodia semestrali o annuali (in misura fissa);
  • le commissioni di negoziazione (valutando il costo minimo e massimo e se ci sono delle condizioni a forfait).