Evasione fiscale: definizione e possibili sanzioni

Cosa si intende con il termine di evasione fiscale? Quando può essere considerata un reato penale od amministrativo? Che differenza c’è con quella di ‘sopravvivenza’?

L’evasione fiscale, che per definizione si ha quando non vengono pagate le imposte e i tributi dovuti in tutto o in parte (da non confondersi con l’elusione fiscale, che invece si profila quando si riesce, con dei raggiri, a pagare meno tasse di quante in realtà sarebbero dovute), ha acquisito ultimamente un significato diverso, soprattutto per delle interpretazioni di tipo giurisprudenziale, che hanno portato all’affermazione dell’evasione fiscale di “sopravvivenza”. La differenza tra quella “normale” e quella di sopravvivenza è notevole, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto penale oltre che quello delle sanzioni applicate.

Reato fiscale od amministrativo?

Per semplificare l’identificazione delle situazioni in cui l’evasione fiscale può essere considerata un reato penale (quindi punibile con multa più carcere), rispetto a quelle in cui non c’è l’aspetto “penale” ma ‘semplicemente’ amministrativo (quindi con sanzioni applicabili sotto forma di sole ammende), sono state indicate delle soglie di importi.

Se si rimane al di sotto di tali limiti il reato è amministrativo, mentre al di sopra è penale, sempre che un giudice non lo consideri un’evasione di sopravvivenza, nel cui caso viene meno la componente penale, perché “non costituisce reato”.

Le soglie in Italia sono state riviste negli ultimi anni, (ad esempio la depenalizzazione per l’omesso versamento dei contributi previdenziali è stata portata sotto i 10 mila euro) e non lasciano spazio a grandi interpretazioni (vedi anche Come trasferire enaro in modo anonimo).

In sintesi:

  • ipotesi di dichiarazione fraudolenta: perché sia un reato penale è necessario che l’importo minimo sia di 30 mila euro. I redditi che non sono stati dichiarati (tramite il meccanismo di false dichiarazioni e alterazione delle scritture contabili), devono invece essere pari ad almeno il 5% del totale e non meno di 1,5 milioni di euro. Come sanzioni c’è la reclusione che va da un minimo di 1,6 anni ad un massimo di 6 anni.
  • nel caso della dichiarazione infedele: la soglia minima da raggiungere è di 150 mila euro, con il raggiungimento dei redditi sottratti al pagamento delle imposte pari ad almeno il 10% del totale, e con una cifra di almeno 3 milioni di euro. Come sanzione sempre il carcere ma la durata va da un minimo di 1 ad un massimo di tre anni;
  • ipotesi di omessa dichiarazione: perché diventi penale si deve raggiungere la soglia di 50 mila euro. La sanzione è la stessa della dichiarazione infedele;
  • ipotesi di Omesso versamento IVA o in generale delle ritenute certificate, emissione di fatture false: la soglia è stata portata a 200 mila euro, con sanzioni che possono arrivare fino a 6 anni di carcere;
  • Occultamento e/o distruzione di documenti contabili: il carcere è da 6 mesi fino ad un max di 5 anni.

Come limitazione per usufruire della sospensione della pena è necessario che l’evasione non sia stata superiore al 30% del volume d’affari, e comunque non si deve superare i 3 milioni di euro (vedi anche Conto corrente anonimo).