Conti bancari criptati: è legale in Italia aprire un conto offshore?

Sono conti che si aprono in paesi dove la legislazione è minima o inesistente, che applicano poche o zero tasse e dove il segreto bancario è importantissimo. A causa della legge 286/2006 che da la possibilità al fisco di prelevare liberamente dai conti correnti bancari di persone e società, in molti stanno pensando all’eventualità di aprire un conto all’estero. Ma come funzionano esattamente i conti offshore?

Un’alternativa senza conto corrente

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Equitalia ed i prelievi selvaggi

La legge 286/2006 prevede che la procedura di pignoramento possa avvenire per morosità superiori a 25.000 euro, ma in realtà avviene anche per cifre molto inferiori. Equitalia comunica l’inadempienza e la sanzione al contribuente che ha 60 giorni per risolvere la sanzione o impugnarla, con i tempi lunghissimi della legge italiana anche in caso di ragione, riavrà i suoi soldi anni dopo.

Sicuramente letta cosi, anche le persone più oneste e rispettose del fisco, comincerebbero a tremare per i propri risparmi. I nostri conti correnti italiani sono a libero accesso di Agenzie delle Entrate e Inps in caso di irregolarità, anche senza la nostra autorizzazione. Trasferire parte dei soldi all’estero può essere una soluzione.

Il paradiso dell’offshore: risparmio, privacy e sicurezza

Quali sono le caratteristiche di questi conti? Cominciamo puntualizzando che spesso vengono visti in modo errato: un escamotage per nascondere gli illeciti. E’ vero che molte società li hanno utilizzati a questo fine, ma è un clamoroso errore pensare che siano solo questo. Un conto offshore è semplicemente un conto anonimo, cifrato, dove il nostro nome e cognome è conosciuto solo dai responsabili dell’istituto bancario che lo aprono, a cui è necessario portare la relativa massiccia documentazione per dimostrare che non se ne vuole fare un utilizzo fraudolento. E’ quindi legale? Assolutamente si e chiunque può aprirlo, anche chi non risiede nel paese relativo. Le caratteristiche più importanti sono:

  • Tasse basse o nulle
  • Massimo rispetto del segreto bancario
  • Massima libertà nel movimento di capitali

I vantaggi di aprire un conto offshore sono quindi:

  • Il risparmio
  • La tutela della privacy (in quanto la legge non consente lo scambio di informazioni fiscali con altri paesi)
  • La sicurezza e l’efficienza: normalmente in questi paesi c’è una forte stabilità economica e politica, un’eccellente rete di telecomunicazioni, assistenza 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno nelle lingue principali come inglese, tedesco, francese, spagnolo, russo e cinese

Con un conto offshore è possibile operare da qualsiasi parte del mondo per prelevare, fare bonifici o altro con una carta di credito associata.

Quale scegliere?

Innanzitutto bisogna individuare un paese dove la legge copre al massimo il segreto bancario e dove ci sia una rete di servizi bancari estremamente sicura. Esempi di conti offshore noti sono:

  • Svizzera, Lussemburgo, Hong Kong (al top per quanto riguarda la privacy ma anche per depositare grossi importi)
  • Isole Cayman (note soprattutto per le vicende Parmalat), Panama e Belize, Lettonia, Andorra

La scelta potrebbe essere molto più ampia, perché moltissimi sono i Paesi che offrono questa possibilità, alcuni come le Bahamas e Singapore sono però meno sicuri. Per questo motivo è bene ascoltare sempre un consulente esperto, che ci sappia indicare la soluzione migliore.