La banca rifiuta l’incasso di un assegno postale, bancario o circolare perchè non disponi di un conto corrente? Ecco come fare!

Sugli assegni è riportata la dicitura “pagare a vista” la somma riportata in lettere (in caso di discrepanza tra questa e quella in cifre si prende come valida proprio quella in lettere), e ciò lascerebbe pensare che chiunque sia legittimato ad incassare un assegno possa farlo senza alcuna difficoltà, ma in pratica non è così se non si è titolari di un conto corrente.

Ciò accade perché le banche non si sentono particolarmente tutelate di fronte a un soggetto che non è censito e riconosciuto nel sistema bancario per due ragioni: una è che la persona potrebbe non essere realmente colui che ne ha diritto (ad esempio perché munito di falsi documenti), e per la legge sul riciclaggio del denaro che ha aumentato gli obblighi di controllo della banca sulle operazioni “sospette”. Ovviamente la natura sospetta dipende da numerosi fattori, tra i quali la frequenza delle operazioni di questo tipo e l’importo riportato nell’assegno.

La procedura standard per riscuotere un assegno in contanti

Nulla impedisce al beneficiario dell’assegno di recarsi alla banca che ha emesso l’assegno stesso, con un solo obbligo: quello di essere il beneficiario dell’assegno non trasferibile, mentre non c’è alcuna possibilità di usufruire di questa possibilità nel caso di girate. Una volta dimostrata la propria identità la banca può procedere al pagamento, infatti in questo modo si supera il problema del “benefondi” in quanto la banca che ha emesso l’assegno ne conosce ovviamente la copertura.

Un problema può essere legato invece alla somma da pagare in contanti e per due motivi. Il principale è dovuto al fatto che tutte le operazioni superiori o pari ai 1000 euro vanno giustificate, e la seconda è data dal fatto che, in molti casi, i contanti dovrebbero essere prenotati con anticipo.

Il discorso cambia nel caso degli assegni circolari in quanto si tratta di per sé di un titolo di credito convertibile in contanti, poiché la maggior parte dei controlli sono stati fatti in fase di emissione (ma può ricadere nel caso delle operazioni segnalate in quanto considerate sospette).

Un sistema per risolvere difficoltà di incasso

C’è un sistema che non presenta costi e permette di convertire un assegno in contanti anche se non in modo diretto. Bisogna aprire un libretto postale (valido per tutte le tipologie di assegni tranne che per quelli postali), con una somma minima, versare l’assegno e una volta che questi è disponibile per valuta procedere al prelievo. La tempistica è però piuttosto lunga, pari a circa 15 giorni di tempo (necessari perché la somma divenga disponibile).