Assegno circolare: caratteristiche e funzionamento

Chi non ha mai utilizzato almeno una volta nella propria vita un assegno circolare? Probabilmente in pochi. Ma come funzionano ed in quali occasioni è meglio utilizzarli? Quali rischi e quali vantaggi?

Uno strumento di pagamento ‘storico’, oggi non più usato in modo comune, è rappresentato dall’assegno circolare, impiegato soprattutto quando si tratta di compravendite di un certo valore. Ciò che differenzia l’assegno circolare da quello normale infatti è la copertura dell’assegno stesso, che viene emesso da una banca solo se c’è la copertura sul conto o se il ‘non correntista’ consegna una somma di denaro di pari importo. Infatti con l’assegno circolare non c’è il rischio di mancato pagamento per l’assenza di provvista ovvero di copertura (vedi anche Assegno scoperto), a meno che non risulti falso.

I requisiti per richiederlo

Sono gli stessi previsti per l’emissione di un normale assegno, ma senza l’obbligo di essere titolari o comunque clienti della banca emittente. Nel caso in cui non si sia già clienti, la banca provvederà all’identificazione ed alla compilazione dell’anagrafica, per il rispetto della normativa contro il riciclaggio del denaro (vedi anche Anagrafe tributaria).

E’ comunque necessario se non obbligatorio essere cauti perché, come succede con le banconote contraffatte, esistono anche situazioni in cui viene esibito un assegno circolare falso. Per evitare di avere brutte sorprese bisogna accertarsi della sua validità prima di cedere o consegnare il bene oggetto della vendita. L’unico modo per farlo è quello di chiedere alla propria banca di accedere al sistema ed informarsi.

Postale o bancario?

Il termine di assegno circolare in senso stretto si usa solamente nel caso di quello bancario, mentre nel caso di quello postale si parla di assegno “postale” vidimato, che ha caratteristiche analoghe in quanto la vidimazione viene apposta solo se esiste a monte copertura dei fondi.

Trasferibile o non trasferibile?

Anche in questo caso valgono gli stessi limiti e sanzioni previste per l’emissione di assegni con la clausola di non trasferibilità. Quindi a priori gli assegni vengono emessi, ordinari o circolari, con la clausola di non trasferibile. Per importi inferiori a 1000 euro si può chiedere, pagando 1,5 euro, che venga emesso trasferibile. L’assegno circolare al portatore può circolare solo se viene apposta la girata. Bisogna comunque fare sempre attenzione alla scadenza.

Scadenza e valuta

La valuta è la stessa della data riportata sull’assegno, che coincide con la data di emissione. Per la scadenza si ha tempo 30 giorni per richiederne il pagamento, recandosi presso una filiale della banca emittente.