Anagrafe tributaria: le ultime novità

L’anagrafe tributaria ha recentemente ottenuto ampia notorietà legata ai controlli inerenti ai conti correnti (e non solo) ed in generale all’evasione fiscale. Ma come funziona in realtà e chi rischia in realtà?

Il processo di digitalizzazione dei servizi e delle funzioni svolte dall’Agenzia delle entrate, comprese quelle relative all’Anagrafe tributaria, è iniziato non appena è arrivato il nuovo millennio e più precisamente a partire dal 2001.

Inizialmente il coinvolgimento ha previsto servizi essenziali, come la verifica del codice fiscale o una serie di servizi fondamentali per le aziende, atti a snellire la sfera burocratica connessa ad essi, a partire dal settore dell’edilizia.

Ma date le potenzialità di maggiore efficienza sui controlli garantiti anche da tale ‘ammodernamento’, l’anagrafe tributaria si è ritrovata soprattutto sotto i riflettori recentemente, quando si è cominciato a parlare di inasprimento dei controlli da parte degli agenti del fisco (vedi anche Controlli fiscali sul conto corrente), per sconfiggere in modo più incisivo il fenomeno dell’evasione fiscale.

Redditometro, controlli sui conti e il ruolo delle banche e finanziarie

Il tempo delle autocertificazioni è stato definitivamente sepolto con l’approvazione sul controllo incrociato tra quanto dichiarato dai contribuenti, alle loro capacità di spesa e di risparmio. Per quanto riguarda i dati relativi a giacenze medie dei conti (fondamentale per il calcolo dell’Isee), oppure alle capacità di risparmio, sono le stesse banche che comunicano i dati relativi a ciascun anno al fisco (vedi anche Calcolo rendimento buono fruttifero postale).

In più vengono incrociati anche i dati relativi alle spese dimostrabili (come carte di credito, prepagate, ecc) con le capacità di spesa reali o presunte, ricollegabili al conto stesso e, a sua volta, al reddito dichiarato.

In sostanza attraverso i dati presenti nell’anagrafe tributaria, il fisco ha ora gli strumenti per individuare eventuali discrepanze, e approfondire gli accertamenti, rendendo più efficace il sistema del redditometro e dello spesometro, fin qui fallimentari.

Perché fa tanta paura?

Le ragioni, secondo gli esperti sono due. Da una parte l’anagrafe tributaria viene vista come una forma di invasione eccessiva delle privacy di ciascuno. Ma la parte che crea più timore è dovuta all’incognita di una novità che non è chiara in modo esaustivo. Quello che è certo è che ora qualsiasi spostamento di denaro va in qualche modo giustificato, quindi anche un regalo o aiuto economico di un genitore, oppure un prestito tra parenti, deve essere “dimostrato” (vedi anche Bonifico senza conto corrente).

Ma per questo gli strumenti ci sono, poiché basta compilare la parte della causale dei bonifici, oppure tenere da parte le copie degli assegni, se si usano metodi tracciabili. Negli altri casi bisogna essere pronti a dare prova se il Fisco dovesse bussare alla porta.