FITD: come ottenere il risarcimento

Da facoltativo ad obbligatorio dal 2011, cosa è cambiato nel fondo interbancario di tutela dei depositi? Come funziona per quanto riguarda le banche straniere e quelle online?

In Italia il sistema di “garanzia” dei clienti delle banche e dei titolari di prodotti di “deposito” (e non di investimento) noto come Fondo interbancario di tutela dei depositi, è nato su iniziativa privata di un gruppo di banche, nel 1987 che, organizzandosi sotto forma di consorzio, hanno deciso di creare un fondo atto a risarcire, entro un limite massimo, i correntisti a fronte di situazioni di default. Solo nel 2011 è stato reso ‘di fatto’ obbligatorio per le sole banche italiane. Ciò non toglie che anche le banche straniere con filiali in Italia hanno la possibilità di aderirvi, e qualora lo facciano la garanzia funziona allo stesso modo di quelle italiane (discorso rimasto invariato per il 2016).

Guida

Banche sicure
Banche a rischio
Firma digitale
Rating banche italiane
Cet 1
Fondo interbancario di tutela dei depositi

Come funziona?

Con il FIDT per qualsiasi correntista, titolare di assegni circolari, certificati di deposito nominativi (quelli al portatore ne sono esclusi) o di un conto deposito di qualsiasi banca italiana, piccola o grande (quindi vale tanto per Unicredit quanto per la Bcc o le banche delle casse rurali, banche online, ecc), c’è la garanzia di vedersi restituire i soldi depositati nel caso di default della propria banca, in modo automatico.

Il titolare del diritto non deve fare assolutamente nulla ma è il fondo nazionale di garanzia di “tutela” (che non va confuso con quello messo in moto per risarcire coloro che sono stati colpiti dal bail in che si chiama di Salvaguardia) che subentra e rimborsa le somme fino a 100 mila euro. La tempistica è di 20 giorni lavorativi, e per conoscere la somma che si riuscirà a recuperare, si deve tener presente che:

  • ogni banca italiana vi aderisce per cui per tutti gli istituti di credito nazionali è prevista la tutela di 100 mila euro per ciascun intestatario di rapporti di deposito (non vi rientrano pct che non sono investimenti, e nemmeno i depositi in oro che sono depositi fisici, come quelli di altri beni custoditi dalla banca);
  • ciascun titolare di questo diritto non potrà superare complessivamente la somma di 100 mila euro per “banca”. Mentre nel caso di cointestatari per ciascuno si arriva fino a 100 mila euro (quindi un conto da 200 mila euro viene completamente coperto dalla garanzia).

Esempi pratici

Per comprendere meglio il funzionamento del fondo, vediamo degli esempi:

  • Titolare di un conto corrente nella banca A con 80 mila euro e in una banca B con 150 mila euro: il FITD permetterà di recuperare 80 mila dalla banca A e 100 mila dalla banca B (non c’è alcuna compensazione tra banche differenti);
  • Titolare di 100.000 euro nella banca A, B, C: somma totale recuperata di 300 mila euro;
  • Cointestatari di un conto di 180 mila euro: recuperati 90 mila euro a testa;
  • Cointestatari di un conto da 400 mila euro: recuperati 100 mila euro a testa.

Per le banche online e straniere

Come accennato se le banche online sono italiane (come CheBanca, Mediolanum, Fineco, ecc) allora non ci sono differenze. Nel caso di filiali di banche straniere bisogna controllare che la “succursale” italiana abbia aderito ( come ad esempio Ing Direct).