Pagamenti digitali: è davvero più comodo pagare?

I pagamenti digitali sono sempre più comuni anche in Italia. Ma cosa si intende con questa definizione? Quali sono le tipologie più comuni e quanto costano?

Il futuro dei pagamenti è sempre di più “digitale” sia per la comodità da cui sono caratterizzati che per la possibilità di controllo che permettono di esercitare alle autorità. Per quanto riguarda i pagamenti digitali, infatti, sono gli stessi sistemi utilizzati che applicano le varie limitazioni dettate dalle normative e dalla tecnologie utilizzate.

Che cosa sono?

Rientrano nei pagamenti digitali tutti i tipi di pagamento che avvengono appunto in modalità digitale, come gli acquisti effettuati online o le disposizioni di trasferimento di denaro effettuate sempre su internet, sia con pc che da smartphone. Sono considerati in questa categoria anche i pagamenti P2P e quelli effettuati in negozi fisici ma usando la tecnologia NFC, oppure quella contactless.

E’ evidente che la gamma di pagamenti con queste caratteristiche è molto estesa ed oggi ha raggiunto un volume transato molto elevato. Tuttavia, nonostante le recenti leggi che hanno imposto l’uso del Pos anche per i pagamenti a professionisti, in Italia l’uso del contante continua a superare quello dei pagamenti digitali. Dati che vengono capovolti se si osserva il volume di pagamenti effettuato in paesi anglosassoni in cui l’uso delle “carte” e della moneta elettronica ha una tradizione molto più lunga.

Dove trovarli?

I pagamenti digitali possono essere effettuati se si usa la necessaria tecnologia. Perché si possa effettuare un pagamento, di qualsiasi tipo, è sempre necessario che ci sia un canale che colleghi chi paga con chi riceve il denaro. Quando si tratta di modalità “digitali” diventa necessario un canale che comunichi con questi due soggetti. In quest’ottica le varie banche si sono dotate di appositi servizi, spesso offerti tramite app da scaricare gratuitamente (alcuni esempi li troviamo con PayGo di Intesa San Paolo o Ubi Pay di Banca Ubi).

Esistono anche servizi ‘estranei’ alle banche che permettono di effettuare i pagamenti digitali. Questi, in virtù di accordi specifici, diventano utilizzabili con alcuni istituti di credito, come ad esempio Apple Pay, che può essere usato tanto da un correntista Unicredit che Banca Mediolanum, o di un’altra banca che ha stretto lo specifico accordo.

Il futuro dei pagamenti completamente dematerializzati è stato già da qualche anno preso in considerazione anche dal mondo ‘social’. Secondo le notizie 2017 sono molti i social network e le applicazioni di messaggistica a voler sviluppare un proprio progetto di mobile payments. Tra questi troviamo ad esempio Whatsapp e Facebook che sfrutterà. con molta probabilità, il suo servizio messenger (fonte: La Repubblica – data: 04/04/2017).

Quanto costano e come funzionano?

A riguardo la casistica è molto vasta. I costi infatti possono essere connessi sia al tipo di servizio offerto che alle caratteristiche del proponente. In moltissimi casi invece il servizio in sé non costa nulla e tutto dipende dal profilo commissionale del conto corrente che si utilizza. Come anticipato all’inizio anche per quanto riguarda il funzionamento le possibilità sono molteplici variando notevolmente a seconda della piattaforma e dello strumento usato come ad esempio carte contactless, Pc o Smartphone ‘via’ NFC oppure app.

Proprio nell’ottica di quest’ultimo aspetto proviamo a fare alcuni esempi prendendo come riferimento:

  • PayGo e Jiffy di Intesa San Paolo;
  • Ubi Pay di Ubi Banca;
  • Apple Pay (che offre la particolarità di poter essere utilizzato avendo carte e conti con differenti banche).

PayGo

Qualsiasi sia la carta di pagamento che si ha con Banca Intesa è possibile memorizzarla sull’App PayGo. Dopo la memorizzazione si potrà:

  • selezionare una carta da usare per pagare avvicinando lo smartphone al pos;
  • avvicinare direttamente lo smartphone senza aprire l’applicazione ( in default viene usata quelle con cui si è fatto l’ultimo pagamento).

Al momento di procedere con la transazione si dovrà:

  • sbloccare lo schermo;
  • selezionare la carta oppure avvicinare direttamente lo smartphone al pos abilitato;
  • inserire il pin che viene scelto al momento di registrarsi e creare il profilo nell’applicazione (se si pagano meno di 25 euro si avvicina lo smartphone senza inserire il pin).

Il servizio è gratuito e richiede solo il download dell’app compatibile con android e iOs. (fonte: sito ufficiale Banca Intesa – data: 04/10/2017)

JiffyPay Intesa

JiffyPay rientra nei pagamenti digitali P2P. E’ pensato per permettere il trasferimento di piccole somme tra utenti presenti nella rubrica dello smartphone e/o ai negozi convenzionati. Per questi trasferimenti (fonte: sito ufficiale Intesa SanPaolo – data: 04/10/2017) il costo è di 1 euro ad invio sotto i 50 euro, sopra i 50 euro il costo è di 1 euro). Per attivarlo si possono usare due strade, ovvero da Pc:

  • entrare nel sito della banca online
  • entrare in Pagamenti Digitali
  • scegliere JiffyPay
  • confermare oppure modificare il proprio numero di cellulare
  • scegliere il conto oppure la carta da cui inviare o ricevere il trasferimento

Da app

  • scegliere JIFFYPAY nella home
  • confermare o modificare il numero di cellulare
  • scegliere carta o conto per il trasferimento
  • personalizzare il numero di operazioni e di importo per fare i trasferimenti con o senza codice

UbiPay

Parliamo ancora una volta di un app per svolgere pagamenti digitali. I requisiti per poterlo usare sono anche in questo caso molto semplici. Logicamente è necessario avere uno smartphone con sistema operativo Android, iOs e Windows. I sistemi operativi del device dovranno essere almeno:

  • iOs da 7.0;
  • Android da 4.03
  • Windows: da Windows 10 Mobile, Windows Phone 8.1

Inoltre bisogna essere titolari di un conto abilitato a QuiUbi oppure carta Enjoy. Si deve, tramite il servizio Qui Ubi, chiedere l’attivazione di UbiPay e, conseguentemente, creare il profilo e caricare le carte con cui effettuare i pagamenti digitali. Il canone non è presente per la gestione mentre da foglio informativo si rileva il costo di 25 centesimi a trasferimento. Se si sceglie il profilo Top si paga il canone di 3 euro ma il costo a trasferimento scende a 8 centesimi.

Con UbiPay lo smartphone diventa il sistema di pagamento, sfruttando anche in questo caso Jiffy per i trasferimenti P2P e Masterpass per gli altri tipi di trasferimento e pagamento.

Apple Pay

Il sistema Apple Pay permette di effettuare trasferimenti di denaro, fare pagamenti online dall’app o tramite internet. Vanno innanzitutto registrate le carte che si vogliono destinare a questo tipo di uso (sia di debito che di credito). Bisogna avere un device Apple che supporta l’App, un conto in una banca che ha un accordo con Apple pay e pagare in uno dei negozi che supportano il servizio. Questo è sempre gratuito.