Consorzio bancario Patti Chiari: un aiuto reale per il correntista?

Il simbolo Patti Chiari è oramai comune nell’ambito della grande maggioranza delle banche. Ma cosa è realmente, come funziona e quali vantaggi ‘sulla carta’ potrebbe o dovrebbe garantire al cliente?

Patti Chiari è il nome del consorzio, voluto dall’associazione bancaria italiana (Abi) che ha l’obiettivo di uniformare l’approccio che le banche consorziate hanno nei confronti della clientela, soprattutto sotto il profilo informativo, spingendo sulla trasparenza e chiarezza.

L’idea di fondo infatti, fin dalla sua fondazione, era che se il rapporto tra il cliente e la banca si fosse basato su “patti chiari” si sarebbero ridotte le problematiche connesse alla mancanza di chiarezza, con scelte maggiormente consapevoli, e di conseguenza minori contenziosi.

Patti Chiari in quanto consorzio è a tempo determinato, e viene prorogato di 5 anni in 5 anni. Le banche che vogliono aderirvi devono fare domanda di ammissione e accettare di adattarsi e rispettare i principi statutari, pena la loro espulsione (vedi anche Guida alla chiusura dei conti online). Ciò spiega perché banche appartenenti a gruppi differenti, con strategie di marketing a volte anche contrastanti, utilizzano una modulistica informativa con formato pressoché identico.

Il consorzio delle banche aderenti è veramente un valore aggiunto?

Anche se il requisito necessario per aderire a Patti Chiari è l’appartenenza all’Abi da parte di banche e finanziarie (al quale si aggiunge l’elezione della sede presso quella dell’Abi in Roma), lo statuto impone un atteggiamento indipendente dagli interessi di ciascuna banca consorziata. Tra i compiti di “osservatorio” sul rispetto dei canoni di chiarezza e trasparenza nei confronti delle banche, si aggiunge anche la volontà di creare una migliore conoscenza “finanziaria” degli utenti delle banche, con un percorso che però raramente ha il carattere formativo in senso stretto. Le banche che aderiscono a Patti Chiari devono sostenere dei costi fissi, sotto forma di quota annua, per raggiungere il capitale di dotazione annuale che è fissato in misura pari a 955 mila euro (una somma irrisoria considerato il numero e la caratura delle banche consorziate), che va a sostenere le varie iniziative eventualmente proposte.

Le iniziative e i vantaggi di Patti Chiari

Di fondo, con una banca che ha aderito al consorzio, si ha la certezza di trovarsi di fronte ad un comportamento standardizzato, che è incentrato su canoni di trasparenza e chiarezza sul piano informativo. Ciò però spesso di riduce alla sfera informativa e formale di una parte dei documenti (per alcuni ambiti l’adesione alle condizioni previste dello statuto sono facoltative ed eventuali, per cui si hanno gli obblighi solo per alcuni aspetti, mentre per altri manca uniformità di trattamento), che raramente vanno a incidere su alcuni ambiti specifici (come ad esempio per i mutui).

Inoltre in caso di situazioni di contrasto con la banca (come ad esempio su situazioni legate alla chiusura del conto corrente, o altri problemi), è l’arbitrato bancario quello al quale rivolgersi, non rappresentando Patti Chiari un’autorità con carattere di intervento diretto sulle banche (vedi anche Trasferimento titoli da banca a banca), ma potendo eventualmente agire in modo indiretto tramite espulsione delle banche considerate non corrette rispetto ai suoi canoni.