Pac, conti deposito o prodotti postali: quali alternative al conto corrente per bambini

Rendimenti ed inflazione. Quali sono le soluzioni per aumentare gli interessi per i risparmi destinati ai più piccoli? I conti correnti per bambini rappresentano davvero un’alternativa.

Numerose banche oggi offrono almeno un’opzione di conto corrente per bambini, anche se il conto corrente, come tipologia di prodotto rappresenta un rapporto bancario che serve per gestire la liquidità in modo quotidiano, per far fronte ai pagamenti e gestire gli incassi.

Viste queste caratteristiche diventa molto facile comprendere che di per sé non costituisca uno strumento necessario, o anche semplicemente utile, quando si tratta di bambini. Normalmente, soprattutto per gli under 14, infatti, si cercano prodotti che sappiano remunerare le somme accantonate, ma per questo genere di necessità, ci si deve orientare più verso prodotti più specifici, che possono essere:

Solo in alcuni casi si ha anche l’abbinamento con specifici conti correnti per bambini, con servizi di base, e strumenti di pagamento associati, semplicemente per semplificarne la gestione nel suo complesso (vedi anche Libretto postale per minorenni ).

bimbo che mette soldi in salvadanaio

In questa ottica quindi l’offerta di un conto corrente per bambini è legata alla sottoscrizione di prodotti di investimento, che possono presentare differenti caratteristiche ma generalmente hanno profili più prudenti e bilanciati rispetto ai prodotti destinati agli ‘adulti’.

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Le condizioni principali: prodotti dedicati o no?

Quando si parla di prodotti orientati del tutto, o quasi esclusivamente, verso la gestione del risparmio, ci si può trovare davanti a due situazioni: prodotti adatti a tutti oppure specificatamente ideati per i bambini. In questa ottica, soprattutto per i buoni postali e i libretti di risparmio, si ottiene un tasso leggermente più alto quando si tratta di prodotti specifici per minorenni e, per questo, sono normalmente da preferire. Tuttavia, se si ha un’ottica di lungo periodo, i prodotti che meglio rispondono alla possibilità di accantonare delle somme significative, rimangono i piani di accumulo (che offrono la possibilità di appoggiare il pagamento del premio periodico su un qualsiasi conto corrente anche non intestato al minore).

Un prodotto che richiede un conto di appoggio è il conto deposito, ma normalmente qui non si ha la possibilità di procedere all’intestazione a minorenni, per cui si tratta di un sistema che permette di parcheggiare una certa liquidità in attesa di trovare una migliore collocazione. Anche per questo nell’elenco delle possibili alternative i conti deposito dovrebbero essere lasciati in coda, senza lasciarsi scoraggiare dai formalismi richiesti per le varie altre tipologie (vedi anche Libretto di risparmio Ubi ).

Quali investimenti preferire?

Un discorso a parte va fatta per le gestioni patrimoniali: queste per alcune banche (per esempio Bper) prevedono la possibilità di aprire una posizione di gestione separata per minorenni, ma con collegamento al conto di uno dei genitori. Non solo, spesso è necessario anche sottoscrivere un conto corrente dedicato al minorenne per il pagamento di costi accessori (come imposte di bollo, ecc). Prima di vedere alcune banche che offrono questo genere di soluzioni (dai libretti di risparmio, ai fondi, ecc) facciamo una sintesi dei pro e dei contro dei differenti prodotti:

  • PAC: come pro hanno il fatto che non sono limitati solo ai bambini e quindi offrono ampia scelta, anche nei profili di rischio. Inoltre permettono di accumulare le somme seguendo gli andamenti del mercato. Se sono assicurativi non necessitano di un conto corrente a meno di alimentazione programmata con rid bancaria (del genitore o di chi lo stipula). Come contro troviamo il rischio di sostenere costi di gestione e sottoscrizione anche elevati. Inoltre non sono prodotti dedicati;
  • Gestioni patrimoniali: come pro c’è il fatto di poter accedere a prodotti con profili indicati per i minorenni, e la possibilità nel lungo periodo di ottenere buoni rendimenti. Tuttavia il costo complessivo, come contro, rischia di essere elevato per i costi dei conti collegati e delle imposte di bollo. Inoltre il loro rendimento va monitorato costantemente. Tra l’altro non sono accessibili a tutti perché le soglie di sottoscrizione tendono a essere molto elevate (in media 50 mila euro);
  • Libretti di risparmio: sono la soluzione più semplice e più economica per l’aspetto anche della gestione. Questi sono i pro, ma come contro troviamo il fatto che non offrono rendimenti molto interessanti. Sono più che altro al pari di salvadanai che dovrebbero proteggere dall’erosione dell’inflazione;
  • Polizze vita: qui i pro si hanno solo per quelle a rendimento garantito anche se bisogna sempre considerare gli effetti dell’inflazione. I contro sono legati ai costi ai rendimenti scarsi e alla necessità di sobbarcarsi di un costo costante per un lungo periodo.

mani di adulto che tengono mani di bimbo che tiene salvadanaio

Le soluzioni di Unicredit, Bnl, Bancoposta, Intesa SanPaolo, Credem, BPM e Credit Agricole

Veniamo ora ad analizzare alcune alternative dei principali istituti di credito italiani. Sottolineiamo come la proposta non pretenda assolutamente di essere esaustiva bensì di fornire alcuni esempi dei vari prodotti accennati all’interno dell’articolo.

  • Unicredit propone il Genius Bimbi: le condizioni più vantaggiose sono fino al tredicesimo anno di età del bambino, con zero spese di tenuta conto e un tasso dello 0,20%. L’imposta di bollo è a carico della banca. La fascia di età è da 0 a 12 anni, poi si può passare a Genius Teen (fino ai 18 anni);
  • Intesa SanPaolo dedica ai bambini e ragazzi (età compresa tra 0 e 17 anni), il XME conto UP, che è associabile a XME Dindi (salvadanaio tecnologico dove accantonare somme con il riconoscimento del tasso applicato in quel momento). L’apertura (solo in filaile) entro fine anno 2024 prevede il mantenimento del canone gratuito fino ai 18 anni;
  • Bnl ha rimodulato il prodotto Kids che è diventato un libretto di risparmio per il quale (7 luglio 2023) si applicherà un tasso non inferiore allo 0,75% annuo;
  • Con Bancoposta oltre ai buoni postali di Poste Italiane, ci sono tre tipi di libretto, ciascuno con condizioni differenti a seconda dell’età del minore: Io cresco, Io Conosco e Io capisco. I rendimenti crescono con l’abbassamento dell’età del bambino (più sono piccoli maggiore è il tasso applicato). Quelli Io Conosco e Io Capisco prevedono la Carta IO che permette al minore di fare anche depositi all’ufficio postale;
  • Credem propone invece Conto Libretto Comodo che è pensato per accompagnare i più piccoli alla gestione del denaro (disponibile solo per i già clienti);
  • Credit Agricole punta a due prodotti: il Libretto VYP che è per i bambini tra 0 e 12 anni e prevede un tasso annuo dello 0,50% (prodotto di risparmio), e il conto Teen che è un conto corrente vero e proprio. Quest’ultimo non applica canone fino al compimento dei 17 anni;
  • anche BPM prevede due soluzioni: Brucoconto (libretto di risparmio) che prevede remunerazione differenti a seconda delle somme depositate (1,10% fino a 1200 euro oltre 0,10%) ed è destinato ai bimbi dai 0 a 11 anni. Poi c’è il conto Let’s bank, gestibile anche con app e internet banking senza canone per il bancomat, destinato a chi ha 12 anni fino a 18 non compiuti.