Le spese “nascoste” del pagamento con carta di credito

I mezzi di pagamento alternativi al contante, ed in particolare le carte di credito, si stanno diffondendo molto rapidamente anche nel nostro paese.
In pochi sanno però, che “strisciare” una carta di credito per fare shopping, genera dei c.d. “costi nascosti”, ovvero delle spese aggiuntive che restano totalmente a carico del commerciante.

Proprio nelle ultime settimane in merito a questa problematica, negli U.S.A. è stato raggiunto uno storico accordo tra Visa, Mastercard ed alcune delle più importanti banche americane con circa 7 milioni di venditori: oltre ad un risarcimento di 7 miliardi di dollari, le società emittenti hanno concesso ai commercianti la facoltà di applicare maggiorazioni sul prezzo di vendita ai pagamenti con carta di credito. In questo modo tutto o in parte l’onere delle commissioni sarà traslato sul consumatore.

L’accordo raggiunto però, non riguarda tutti gli stati americani: ben 10 infatti, tra cui la California e New York, dispongono di alcune particolari leggi che vietano categoricamente la possibilità di applicare sovrapprezzi in relazione al mezzo di pagamento.

Inoltre questa convenzione riguarda soltanto la “strisciata” della carta di credito: per ciò che concerne le carte di debito infatti, le commissioni a carico degli esercenti americani risultano già dimezzate da alcuni provvedimenti precedenti.

Quando entrerà in vigore questo accordo?

Prima di entrare in vigore, l’accordo dovrà essere ratificato dalla Corte Distrettuale degli U.S.A e quindi sicuramente non saranno applicati supplementi prima del 2013.

Quanto costa “strisciare” la Carta di Credito?

I costi che derivano dalla “strisciata” della carta di credito sono definiti tecnicamente “swipe” e hanno un valore compreso in media dall’1,5% al 3% dell’importo della transazione.
Questi restano totalmente a carico del commerciante e pertanto nascosti al consumatore. Sono applicati dagli emittenti perché servono a coprire le spese relative ai:

  • Rischi di frode
  • Costi per la fornitura dei fondi anche se la transazione è in sospeso
  • Spese di trattenimento della card

I commercianti possono applicare sconti in relazione allo strumento di pagamento scelto?

In America assolutamente si: se infatti non si può penalizzare un mezzo di pagamento è anche vero che nulla vieta al venditore di proporre sconti ai clienti che utilizzano il contante. Infatti è ormai prassi dei venditori di carburante negli Stati Uniti proporre sconti a coloro che pagano mediante banconote.

Qual è la situazione in Italia?

In Italia con l’emanazione dell’art. 12 del Decreto “Salva Italia”, il limite di utilizzo del contante è stato ridotto da 2.500 a 1.000 euro per garantire una maggiore tracciabilità delle transazioni e quindi diminuire le possibilità di “riciclaggio di denaro sporco”.
È anche vero però, che i costi a carico dei commercianti, in relazione alle commissioni applicate per l’impiego della carta di credito, sono tra i più alti in Europa e pertanto sarebbe auspicabile una loro diminuzione così da non penalizzarne l’utilizzo .