Blocco conto corrente bancario: norme antiriciclaggio ed Equitalia

Alla luce della nuova normativa in tema di anti-riciclaggio, le norme sul blocco del conto corrente sono cambiate. Quali sono le novità principali? Equitalia può bloccare il conto corrente dei contribuenti in caso di mancato pagamento di un tributo?

Dal primo gennaio 2014 sono entrate in vigore le nuove disposizioni per il controllo delle operazioni e transazioni finanziarie. Tutti i correntisti sono obbligati a recarsi presso la loro filiale a presentare i propri dati, una nuova copia dei documenti ed a leggere e firmare la nuova informativa anti-riciclaggio.

Purtroppo non tutti i correntisti sono stati avvisati in modo efficace dalle proprie banche delle nuove direttive della norma di legge, i questionari che devono essere somministrati al cliente riguardanti i dati sensibili sono stati inviati via posta senza accertarsi della ricezione e questo potrebbe causare dei problemi poichè tutti i conti correnti che entro 60 giorni non sono muniti della documentazione richiesta rischiano di essere chiusi o bloccati.

Le nuove disposizioni sono descritte nelle norme anti-riciclaggio che sono state poste in essere dal decreto legislativo 109/2007 e dal decreto legislativo 231/2007 emanati per mettere in atto la normativa CE, tutto questo serve a smascherare l’utilizzo dei conti per il terrorismo e il riciclaggio grazie anche ad un’assidua collaborazione da parte delle banche che nel caso in cui i clienti non siano in regola con la normativa procedono a bloccare il conto corrente e a segnalarlo.

Obblighi delle banche e dei clienti

Le banche sono obbligate a controllare e verificare i dati dei propri clienti e i controlli devono essere effettuati ogni volta che vengono fatte operazioni di prelievo,deposito o pagamento altrimenti rischiano delle sanzioni pecuniarie che partono dai 2.600,00 euro ai 13.00,00 euro per ogni verifica non effettuata.

Se invece a rifiutare di dare i propri dati è il cliente allora la banca deve restituire forzatamente tutte le somme che sono presenti in quel momento sul conto corrente. La banca deve anche, nel caso in cui ci sia il rischio di transazioni particolari o sospette, accertarsi che i dati del cliente o di chi esegue la transazione siano veritieri.

Nel caso in cui la banca abbia dei sospetti su determinate transazioni o non ha certezze sui dati di chi effettua l’operazione deve segnalarlo all’”Unità di Informazione Finanziaria” gestita dalla Banca D’Italia. L’obiettivo è di riuscire a scovare ed evitare tutte le transazioni illecite o sospette di denaro contante e fare in modo che si usi di più la moneta elettronica che risulta più facile da identificare.

Blocco conto corrente equitalia

Situazione controversa è quella relativa alle modalità di riscossione dei tributi di equitalia che ricordiamo è una società, controllata da Agenzia delle Entrate ed INPS, che ha l’obiettivo di riscuotere le imposte dai contribuenti.

Trascorsi 60 giorno dall’invio della cartella esattoriale, equitalia è tenuta ad attuare le procedure per garantire la riscossione del credito e finalizzate a preservare il patrimonio del contribuente per favorire l’estinzione del debito.

Tra queste azioni evidenziamo il pignoramento del conto corrente: verranno quindi trattenute percentuali dello stipendio o della pensione al momento del loro versamento sul conto del contribuente. La trattenuta varia in funzione dell’ammontare dell’accredito dello stipendio o pensione, e varia da un decimo ( per stipendi fino a 2.500 euro) ad un quinto ( per accrediti mensili superiori ai 5.000).

La via preferenziale per la riscossione del debito per Equitalia è sempre quelle alla fonte del reddito del contribuente: quindi ad esempio in caso di pensionato INPS la trattenuta è effettuata dall’ente previdenziale. Se anche dopo questa operazione la pensione (quindi al netto della tassazione) percepita dal contribuente è superiore a 5.000 euro, allora Equitalia interverrà con il blocco del conto corrente del debitore con trattenute secondo lo schema analizzato in precedenza.