PagoPA: come effettuare i pagamenti alla Pubblica Amministrazione

Quando c’è da pagare un tributo alla Pubblica Amministrazione capita spesso di incontrare PagoPA. Scopri cos’è, come funziona e quanto costa.

La necessità di semplificare i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione ha portato alla creazione di PagoPA, un sistema di pagamenti elettronici che vede come beneficiaria proprio la Pubblica Amministrazione nei suoi vari comparti.

Questo sistema per ora opzionale diventerà obbligatorio a partire da febbraio 2021 dopo la proroga, dovuta anche al Covid, che ha fatto slittare la data prima fissata a luglio 2020.

pagopa

Come funziona: piattaforma, portale o altro?

Potremmo definire PagoPA come un sistema di regole e strumenti digitali che rendono possibile il pagamento senza limitazioni presso le banche, gli uffici Postali o direttamente presso le Amministrazioni Pubbliche (ad esempio comuni o ospedali). La possibilità di pagamento digitale può essere offerta anche accedendo alle app.

E’ generalmente richiesto di registrarsi al servizio di cui si sta pagando il costo (come ad esempio la mensa scolastica a livello comunale), soprattutto nel caso di pagamento diretto alla Pubblica Amministrazione.

Tra i vantaggi per il contribuente troviamo la ‘tracciabilità’ dell’avvenuto pagamento anche grazie al codice identificativo univoco che è assegnato ad ogni transazione conclusa in modo positivo.

Cosa si può pagare?

Al momento (12 novembre 2020) il ‘sistema dei pagamenti a favore delle Pubbliche Amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi in Italia’ prevede la possibilità di effettuare i seguenti pagamenti che si riferiscono sia alle amministrazioni centrali che a quelle locali:

  • bolli;
  • tributi;
  • tasse;
  • utenze;
  • rette;
  • quote associative;
  • ticket e prenotazioni a pagamento in ambito sanitario.

Dove e come pagare?

È necessario aver ricevuto un avviso di pagamento di tipo PagoPA. Con questo si potrà provvedere:

  • online o da app (come già accennato laddove previsto);
  • andando in banca o alla Posta (sia da sportello che presso le aree riservate);
  • tramite Atm.

Per quanto riguarda quest’ultima possibilità generalmente la voce si trova nel menu delle ricariche, per poi andare su pagamenti e da qui cercare la voce CBILL.

N.B. Gli sportelli che offrono questa possibilità generalmente riportano il logo CBILL e PagoPA.

Le modalità ed i documenti da portare con se possono variare notevolmente in base alle alternative suddette. In linea di massima oltre all’avviso di pagamento è quasi sempre necessario essere muniti di un documento e del codice fiscale e si dovranno fornire:

  • i propri dati anagrafici;
  • un indirizzo e-mail attivo.

Da un punto di vista ‘formale’ per procedere al pagamento possono essere utilizzati i codici QR (si leggono con la telecamera del device da smartphone o di persona in banca o Posta) oppure il codice univoco. Questo viene indicato come “Codice Avviso” sull’avviso PagoPA. Nel caso dei pagamenti con internet banking è possibile utilizzare anche il codice CBILL.

Quindi a seconda del canale che è stato scelto si potrà pagare anche in contanti con l’istituto di credito che farà da tramite per il pagamento stesso.

Come si usano i codici?

I pagamenti, sia quelli online che quelli fisici, prevedono sempre l’inserimento del codice assegnato al canale scelto (il QR code viene scannerizzato, il codice CBILL va digitato e così via) e di quello ‘identificativo univoco’.

Nel caso del pagamento su un portale della Pubblica Amministrazione, nel menù si dovrà cercare la voce di PagoPA e, una volta selezionata, si deve inserire nell’apposito spazio il codice fiscale, poi il codice identificativo univoco e, se richiesti, l’indirizzo email e il codice SPID.

Se non si usano dei sistemi digitali o automatizzati, il tutto verrà fatto dall’operatore al quale andrà consegnata la bolletta o l’avviso di pagamento. Comunque per ogni tipologia è il sistema stesso che indica il tipo di dato che bisogna inserire.

Sicurezza e costi

Il pagamento di per sé non costa, ma nel caso si utilizzi un intermediario, questo potrà applicare una commissione per il servizio, che va valutata al momento dato che non c’è una tariffa unica ed omogenea.

Dal punto di vista della sicurezza si può stare tranquilli al 100% sia perché il sistema identificativo univoco non può essere confuso con il pagamento di un altro nominativo, sia perché devono essere rispettate tutte le disposizioni previste dalla PCI (Payment Card Industry) e dalla direttiva PSD2, ovvero la normativa europea che regola la sicurezza e l’efficienza dei pagamenti digitali.

logo pagopa

Esempi con banche

Le banche che offrono la possibilità di gestire il conto da Pc e/o da app sono spesso solite offrire anche la possibilità di pagare con PagoPA. Per poter usufruirne si deve:

  • entrare nell’area personale (con inserimento codici segreti oppure credenziali per il login);
  • selezionare tra le modalità di pagamento come detto CBILL e/o PagoPA;
  • seguire le istruzioni che portano al portale dell’ente presso il quale si deve effettuare il pagamento.

Il riconoscimento del tributo da pagare avviene semplicemente inserendo oppure scannerizzando i dati del pagamento (via smartphone ad esempio) in modo del tutto automatico.

Contatti

In caso di dubbi oppure di problemi nei pagamenti le alternative di assistenza offerte sono due e cioè:

  • la mail a helpdesk@pagopa.it;
  • il numero di telefono 0266897805.

Questo logicamente in caso di problemi legati a PagoPA altrimenti è preferibile riferirsi al sito della banca o del ‘prestatore di pagamento’ scelto (per vedere quelli attivi è possibile visualizzare la lista presente sul sito ufficiale.