Conto corrente per libero professionista: le alternative

Sei un libero professionista e hai bisogno di un conto corrente per gestire entrate ed uscite del tuo business?

L’uso misto dei conti correnti per chi svolge un’attività è stata spesso al centro di disegni di legge. Dopo vari dietrofront a Ottobre del 2019, almeno per il momento, è stata accantonata l’idea di far aprire obbligatoriamente un conto corrente per libero professionista (con o senza partita Iva) appositamente dedicato, anche considerando la possibilità che oggi la tecnologia offre per poter tracciare le operazioni e quindi la provenienza e l’uso del denaro (se personale o per la propria attività).

conto libero professionista

Quali sono le soluzioni

 

Detto questo le banche propongono comunque una pluralità di prodotti destinati ai liberi professionisti. Soluzioni che possono offrire dei vantaggi anche nell’ambito lavorativo e per questo da valutare come alternativa ad un c/c tradizionale. A livello di categorie ci troviamo davanti ad una scelta ampia anche se le proposte più diffuse sono le seguenti:

  • conto corrente per libero professionista che può essere usato in ‘modo misto’. In questo caso non si hanno più conti da gestire il che può rappresentare un risparmio dal punto di vista economico per la mancanza del raddoppio dei costi che due conti potrebbero comportare. Tuttavia ci possono essere dei limiti da considerare, come per esempio la necessità di usare il conto più per le spese della propria attività, tenendo quelle personali a margine. Si tratta evidentemente di una soluzione che non si adatta proprio a tutti: ad esempio chi ha una modesta attività bancaria dovuta alla propria attività potrebbe andare incontro a dei problemi;
  • i conti che hanno condizioni favorevoli per la versione business ma solo se sono collegati ad un conto corrente personale con la stessa banca, il che non vuol dire ‘usi due conti e ne paghi uno solo’. Infatti, per ottenere sconti su uno dei due conti, spesso bisogna rispettare una serie di condizioni non sempre facilmente raggiungibili. Questo tipo di soluzione può andar bene a chi svolge un tipo di attività che consente in modo semplice una gestione separata e che necessita di una contabilità facile da seguire;
  • l’abbinamento ad un conto corrente personale di un conto elettronico con carta collegata prepagata. Negli ultimi anni ci sono varie società che si sono specializzate in questo tipo di offerta. Tra i vantaggi c’è quello di poter spesso disporre di conti in multivaluta e/o di avere più carte abbinate e gestibili con lo stesso conto.

Ad ogni soluzione corrispondono condizioni differenti per cui la scelta va fatta in funzione dei costi, tenendo sempre presente il tipo di utilizzo che se ne andrà a fare ed i vari servizi di cui si ha effettivamente bisogno.

Esempi

 

Per capire meglio il funzionamento di queste differenti soluzioni facciamo degli esempi pratici.

N26 Business

carta n26 business
 

 

Al conto corrente è associata una carta di debito Mastercard con tre possibilità di scelta:

  • Standard, senza canone e con costi di gestione pari a zero;
  • N26 Business Smart: (al costo di 4,90 euro al mese):
  • N26 Business You (al costo di 9,9 euro mensili);
  • N26 Business Metal (16,90 euro al mese) con card in metallo.

Il conto della banca tedesca presenta dei plus dedicati solo al settore business come il cashback (0,1% delle spese per Standard, Smart e You e 0,5% per Metal) e il servizio clienti dedicato. A questo si aggiunge il sistema di categorizzazione delle spese con le relative statistiche, il tutto in linea con la possibilità di sfruttare una contabilità semplificata. Come altri vantaggi ci sono i pagamenti e i prelievi gratis anche in altre valute e per le versioni Metal e You la copertura assicurativa offerta da Allianz (fogli informativi).

Come altri aspetti positivi troviamo l’Iban italiano, l’apertura online con una registrazione che dura pochi minuti e la possibilità di versare contanti tramite le casse dei supermercati del gruppo Panorama e Penny. Al momento non è però possibile aprire nuovi conti, in attesa di una serie di adempimenti richiesti dalla Banca d’Italia alla banca teutonica.

(Fonte: sito ufficiale N26 – Data: 18 febbraio 2024)

Qonto Business

qonto
 

 

Questa alternativa è ideale per chi è alla ricerca di un conto multivaluta, disponibile in tre differenti versioni tra cui scegliere a seconda dell’uso che si pensa di farne:

  • Basic, che comprende 30 bonifici e addebiti diretti al mese, 1 carta fisica e 1 virtuale al costo di 9 euro al mese;
  • Smart, che costa 19 euro con 60 bonifici Sepa e addebiti diretti,1 carte fisica e carte virtuali illimitate, 1 conto e un sottoconto con Iban dedicato
  • Premium, al costo di 39 euro al mese, con 100 bonifici Sepa e addebiti diretti, 1 carta fisica e carte virtuali illimitate.

Tutti e tre i conti possono essere provati gratis per 30 giorni e l’apertura avviene interamente online. Inoltre l’Iban è italiano.

(Fonte: sito ufficiale Qonto – Data: 18 febbraio 2024)

Unicredit

unicredit
La banca milanese propone il conto Imprendo Professional che funziona con sistema a pacchetto per poter personalizzare i servizi in funzione dei costi. Il conto che nella sua forma di base prende il nome di Imprendo Start ha un canone di 16€ al mese, che comprende:

  • 50 operazioni (sia online che da sportello) a trimestre;
  • spese di registrazione carta di debito internazionale;
  • canone annuo del Servizio di Banca Multicanale per Azienda;
  • installazione gratuita del POS.

La versione precedente è però adatta a tutta la categoria business mentre la tipologia ‘ad hoc’ prende il nome proprio di Imprendo professionisti. Tale versione ha un costo di 7 euro al mese, stesse caratteristiche della versione Start tranne che per la riduzione delle operazioni trimestrali comprese, che si riducono da 50 a 25.

(Fonte: sito ufficiale Unicredit – Data: 18 febbraio 2024)

BNL

bnl
Per i liberi professionisti BNL proponeva la versione Professionist ma solo per coloro che non superavano un fatturato annuo di 750 mila euro. La proposta a livello commissionale non era omnicomprensiva. Anzi il c/c della banca romana prevedeva sia un canone per la gestione del conto (186 euro all’anno) che altri per i servizi accessori, come la carta di debito (canone di 13 euro) o di credito (41,32 euro). Anche il servizio di internet banking era a parte con un costo di 336 euro all’anno più Iva. Questo conto non è ora più menzionato nella sezione trasparenza dove troviamo solo l’ordinario ed il conto ‘In Novo’. E’ comunque preferibile recarsi in una filiale BNL e confrontarsi con il personale dedicato.

(Fonte: sito ufficiale Intesa Sanpaolo – Data: 18 febbraio 2024)