Conto multivaluta: cos’è e come funziona

Si sente spesso parlare di conto multivaluta: ma cos’è davvero? Vediamone insieme il funzionamento e le possibili alternative tra cui scegliere al momento, con un focus su TransferWise e Revolut.

La globalizzazione in economia e nei pagamenti ha favorito la nascita di quello che può essere definito ‘conto multivaluta’, ovvero di un conto che permette di pagare o ricevere denaro (e in alcuni casi anche investire) in più valute. Oggi sono numerose le banche che offrono anche questa possibilità, dai gruppi bancari con carattere internazionale come Unicredit, a quelle più orientate ai servizi online (ad esempio come Fineco), fino a banche che hanno un approccio equilibrato tra tradizione e digitalizzazione come Bper o Bpm.

Ci sono anche altri istituti di credito o di pagamento autorizzati che hanno focalizzato la propria offerta proprio su questa tipologia di conto che innegabilmente è in grado di offrire alcuni vantaggi come ad esempio:

  • maggiore libertà di scelta sulle valute da usare per le proprie transazioni;
  • tassi più vantaggiosi in caso di cambio valuta.

conto multivaluta

Le caratteristiche principali dei conti multicurrency

Ricapitolando ed ampliando quanto detto fino ad ora, le banche tradizionali che presentano in catalogo un conto multivaluta possono offrire due possibilità.

Apertura di un conto apposito

Questo non è quasi mai gratuito ma prevede un canone annuo. Inoltre non permette un uso paragonabile a quello di un conto corrente (per esempio non è collegabile un bancomat, non è possibile usarlo per fare pagamenti di imposte e tasse). Il discorso dei tassi di cambio può essere molto variabile e dipende dalle decisioni delle differenti banche, quindi bisogna controllare i dati riportati nel foglio informativo.

In questa categoria troviamo ad esempio la soluzione proposta da Bper, che ha un costo di 25 euro annui più 2 euro per ogni operazione registrata. Inoltre il tasso di cambio indicizzato al Libor a 1 mese prevede l’applicazione in aggiunta di uno spread al 2%.

(Fonte: sito ufficiale Bper – Data: 8 giugno 2020)

Sottoscrizione di opzioni al conto corrente che permettono di accettare trasferimenti e fare investimenti, anche in altre valute

Non si tratta quindi di un vero e proprio conto multivaluta ma della possibilità di poter usare il proprio conto anche con altre valute. Una proposta di questo tipo la troviamo con Fineco, con la quale non c’è l’applicazione di costi per l’attivazione del servizio, anche se i tassi di conversione o cambio valuta tendono a essere abbastanza elevati. Infatti abbiamo in aggiunta al Libor a 1 mese una commissione variabile a partire dal 6,95%.

(Fonte: sito ufficiale Banca Fineco – Data: 8 giugno 2020)

Revolut e TransferWise

I conti che invece nascono come multivaluta di norma permettono di disporre di un conto completo, con anche collegamento di carte di pagamento, possibilità di fare bonific e trasferimenti di denaro. Non solo, per alcune proposte l’apertura e la gestione (almeno nelle versioni ‘standard’ o di base) è gratuita. La differenza rispetto alle versioni più avanzate degli stessi conti è generalmente legata alla presenza di servizi aggiuntivi e commissioni più vantaggiose.

Tra i competitor che hanno scelto di offrire un conto multivaluta appositamente sviluppato troviamo Transferwise e Revolut. Vediamo quindi alcune delle loro principali caratteristiche ricordando che in entrambi i casi l’apertura del conto è gratuita.

Transferwise

Parliamo innanzitutto di una soluzione assolutamente sicura. TransferWise è infatti un Istituto di moneta elettronico autorizzato dalla FCA britannica (avendo sede nel regno Unito). Quando si apre un conto con questo istituto di pagamento si ottiene:

  • numero di un conto australiano e un codice BSB;
  • numero di un conto britannico e un sort code;
  • IBAN europeo;
  • numero di un conto e un routing number statunitensi;
  • numero di un conto neozelandese.

In questo modo è possibile poter ricevere fondi con provenienza dal Regno Unito, dagli Usa, dall’Australia, dalla Nuova Zelanda e da qualsiasi paese dell’Europa. Questi trasferimenti sono senza commissioni. Al conto è collegata la carta di debito Mastercard e i pagamenti nelle varie valute del conto sono gratuiti, mentre per i prelievi bancomat si ha la gratuità fino a 200 £ ogni 30 giorni. Nel caso di cambi sottoposti al tasso di conversione, si applicano i tassi interbancari del momento e quindi si hanno commissioni che vanno dallo 0,35% fino al 2%.

Le valute che possono essere usate sono circa 50 (per conoscere l’elenco completo si può consultare l’apposita pagina presente sul sito ufficiale.

conto transferwise

N.B. L’apertura avviene tramite un processo di registrazione online.

(Fonte: sito ufficiale Transferwise – Data: 8 giugno 2020)

Revolut

Anche Revolut è una società con sede a Londra, per cui è sotto la vigilanza della Fca, e risulta con regolare licenza come Istituto di moneta elettronica. Con l’apertura del conto standard si ottengono:

  • un conto Regno Unito gratuito;
  • un conto euro IBAN gratuito;
  • possibilità di fare pagamenti in oltre 150 valute con l’applicazione del tasso di cambio interbancario del momento;
  • possibilità di sfruttare il cambio senza l’applicazione di commissioni nascoste in 30 valute fiat fino a €6.000 al mese;
  • accesso immediato a 5 criptovalute ed a vari titoli azionari;
  • possibilità di richiedere un conto junior dedicato proprio ai bambini che viene gestito comunque dal conto del genitore.

Non ci sono commissioni sui prelievi da bancomat fino a €200 al mese e la carta Revolut ha un canone annuale gratuito.

revolut

N.B. L’apertura del conto avviene tramite l’apposita app da scaricare sul proprio smartphone (nel caso del conto junior si dovrà scaricare per il figlio l’app bambini).

(Fonte: sito ufficiale Revolut – Data: 8 giugno 2020)

Conclusione

Nonostante Revolut e TransferWise siano entrambi due conti multivaluta proposti da società inglesi, si tratta di prodotti che presentano delle peculiarità specifiche che li rendono abbastanza differenti. La scelta dovrà dipendere dal tipo di uso che si intende farne.